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Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands – Recensione

Grafica

Diciamoci la verità, nel 2017 ci aspettiamo tanto dai giochi, soprattutto per quello che riguarda la grafica, ragion per cui investiamo sempre di più in pc potenti e schede grafiche di ultima generazione. Per questo pretendiamo che i giochi abbiano una grafica eccelsa. Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands si avvicina molto a quello che potremmo volere da un gioco oggi.

Il comparto grafico è fatto bene, non è eccelso ma nel complesso rende molto bene. Il supporto a Nvidia Ansel inoltre permette di scattare foto panoramiche a 360 gradi che lasciano a bocca aperta.
Texture, colori, vegetazione, mezzi, abbigliamento, dettagli come arredamento e oggetti sono curati, non nei minimi dettagli ma abbastanza da permetterti di godere delle immagini. Purtroppo non mancano i glitch e le compenetrazioni fisiche (vedi anche il primo screen qui sotto). Capita spesso di vedere spuntare una testa dal tettuccio di una macchina, un corpo compenetrato in un muro e via dicendo.

La grafica richiede un pc high end per poterla sfruttare al meglio e al massimo. Purtroppo sotto il punto di vista dell’ottimizzazione non è il massimo e questo ne risente parecchio in termini di fps.
Molti player lamentano drastici cali di frame, anche se, onestamente, il tipo di gioco è perfettamente godibile anche con 50 fps, maxando tutto ad esclusione di alcuni dettagli quali occlusione ambientale, turf effects, montion blur e godray.

È vero che la grafica non fa il gioco, ma è sacrosanto che ormai ci debbano essere degli standard sotto i quali, oggi, non si debba scendere, soprattutto in giochi in cui la resa dell’ambiente è fondamentale. Per nostra fortuna Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands sotto questo aspetto ci soddisfa, non pienamente ma abbondantemente.

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