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TEAC AI-101 DA

Descrizione

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UNBOXING

PACKAGING
Il packaging come al solito è ben fatto, semplice e protettivo: uno scatolone in cartone che permette un’ottimale protezione mantenendo al contempo bassi i costi per l’imballaggio.

BUNDLE
Il bundle è composto da:
cavo di alimentazione;
il telecomando con le pile.

MATERIALI
Sui materiali a TEAC non si può ribattere alcun fattore: alluminio spazzolato per il case, struttura solida con parti in acciaio, manopole in alluminio, incastri dei vari pezzi del case perfettamente combacianti e parti saldamente collegate tra loro ed alla struttura.
Internamente ci si trova davanti a un prodotto ben dimensionato, strutturato e studiato, nulla è lasciato al caso e tutto è perfettamente fissato.

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DRIVER & TEAC HR-AudioPlayer

Il TEAC viene visto dal computer come un’uscita digitale qualora fosse connesso tramite USB. I driver non danno alcun problema e l’AI101 DA non ha mai dato segno di problemi con questa connessione (neanche con le altre tanto per essere completi).

Il Player fornito gratuitamente da TEAC ai possessori di tale dispositivo è scaricabile a questo indirizzo http://www.teac-audio.eu/en/products/ai-101da-120651.html. Player di ottima qualità e facile usabilità, basta inserire in configurazione quale dispositivo TEAC state usando caricare i file dal vostro Hard Disk o dal vostro lettore CD, sedersi comodamente ed abbandonarsi all’ascolto. Veloce nei caricamenti e nel passare da una traccia all’altra.

DESCRIZIONE
In primis come sempre eccovi il link al produttore http://www.teac-audio.eu/en/products/ai-101da-120651.html.
La descrizione estetica la lascio come al solito alle immagini che fanno questo lavoro 1000 volte meglio di qualsiasi parola.
Passiamo così alla descrizione tecnica dell’AI101DA.
L’amplificazione per i diffusori è affidata ad un chip di classe D: il TPA3118 di Texas Instrument. Non è un mostro di potenza con i soli 26W su 4Ohm, ma con diffusori ad alta efficienza (i miei fanno 96db) o diffusori che presumibilmente saranno posizionati in un ambiente piccolo dimostra tutte le sue qualità sottolineando che la potenza è solo uno dei parametri di un amplificatore per diffusori. Il circuito in uscita è dotato di un filtro di compensazione dell’impedenza, in ingresso vi è un OPAMP (N5532A) a curarne la preamplificazione.
L’Amplificazione per cuffie è invece direzionata ad un circuito di calsse AB che mantiene ridottissime le dimensioni, essa è di tipo sbilanciato e sfrutta ampiamente la circuiteria posta a valle del DAC sfruttando i vari stadi ad operazionali prima di inserire lo stadio di buffer.
Il DAC è la vecchia punta di diamante di Texas Instrument: il PCM1796. DAC che nasce bialanciato, ma TEAC con un opportuno circuito a valle trasforma il segnale in sbilanciato prima di direzionarlo alle varie uscite analogiche. Il chip viene sferuttato al massimo delle sue capacità e fornisce sia la possibilità di leggere nativamente i 24bit / 192kHz sia di fare l’upsampling di segnali inferiori ai 128kHz come da immagine allegata.
L’alimentazione è fornita da un alimentatore switching on board, se si pensa che l’alimentazione switching non sia idonea in ambito Hi-Fi si prega di leggere gli approfonditi scritti di Bartolomeo Aloia sulla questione: una lettura onesta e soprattutto compiuta con la mente aperta vi mostrerà che spesso i toroidali vengono piazzati solo per soddisfare le presunte conoscenze di molti appassionati.
Sotto la scocca tuttavia ci sono anche altri dettagli interessanti.
Il controllo del volume avviene completamente in digitale e ciò permette di far lavorare il tutto cone meno distorsione e rumore eliminando problematiche date dal potenziometro.
L’uscita subwoofer è già di per sé filtrata al di sotto dei 100Hz con un filtro passabasso del secondo ordine, il che agendo in cascata con i filtri già presenti in molti subwoofer permette di ottenere un filtraggio del quarto ordine.
L’interfaccia USB è lasciata all’MLC3700A di MCS Logic, che è anche il cuore della sezione digitale, non molto famoso, ma un buon tuttofare.
Alla sezione digitale è delegato anche il compito di gestire il “loudness” se attivato: l’ “HR loudness” permette di equalizzare digitalmente le basse e le alte frequenze eliminando i classici problemi legati ai circuiti loudness analogici.
L’ingresso analogico è anc’esso interessante perché non si limita a dirottare il segnale alla parte analogica, anzi lo digitalizza tramite il PCM9211 di Texsa Instrument e da qui segue il percorso come qualsiasi altro segnale digitale: viene mandato al DAC e solo successivamente alla sezione analogica.
Infine come si può notare dalle foto tutto è ben studiato e posizionato.

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Indice

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