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Fall of Civilization – Recensione

Gameplay

I primi cinque minuti di gioco possono essere molto frustranti, se si decide di iniziare con il tutorial si noterà subito la sua incompletezza, infatti insegnerà solamente a muoversi ed attaccare, infondendo nel giocatore più dubbi che certezze.
Superato il primo scoglio del tutorial, il gioco ci permetterà di creare un partita scegliendo il tipo di mappa, il numero di fazioni (max 4) e l’equipaggiamento di partenza. È qui che il giocatore incontrerà i primi bug, infatti molte volte la mappa scelta non sarà quella caricata dal gioco o le fazioni avversarie potrebbero essere assenti.
Una volta settate le impostazioni si dovrà scegliere una delle quattro modalità di gioco che differiscono solo nelle condizioni di vittoria, in “annihilation” si dovranno distruggere tutte le fazioni avversarie, in “peace” allearsi con tutte, in “control” raggiungere i 100 punti controllo e in “survival” sopravvivere per un dato numero di turni, nessuna di queste modalità purtroppo eccelle in originalità o inventiva.

Una volta iniziata la partita, il giocatore si troverà a gestire una manciata di unità e una base molto piccola e poco funzionale, il primo turno verrà impiegato di solito nella raccolta di materiali vicini e nell’assegnazione delle classi.
Per ora sono presenti 4 Classi molto caratterizzate e distinte tra di loro che sono a loro volta divise in 3 sottoclassi: Il soldato che donerà buff a tutti gli uomini attorno a lui dipendentemente dalla sottoclasse scelta, il costruttore che in base alla sottoclasse costruirà edifici molto utili allo sviluppo della nostra base, il civile che potrà costruire edifici di supporto e il sopravvissuto che sarà il nostro esploratore capace di muoversi in un raggio più ampio o di stordire gli avversari per una fuga veloce. La scelta delle sottoclassi però risulterà complessa e confusionaria al primo tentativo causa l’impossibilità di sapere le abilità di ogni sotto classe senza prima sbloccarla.
Una volta passato il primo turno si verrà obbligati a vedere ogni singola mossa dell’IA che in alcuni casi si buggerà rendendo impossibile continuare la partita, questo combinato all’assenza della possibilità di salvare, rende il gioco molto frustrante infatti raramente si riuscirà a completare una partita.

Quando però si riesce a completare una partita il gioco riesce a regalare non poche soddisfazione, il sistema di classi risulta essere ben integrato e abbastanza profondo, le numerose componenti dipendenti dall’RNG (infatti in Fall of Civilization non sarà possibile, per esempio, creare un fucile di precisione, ma invece si potrà creare un arma e sperare che non sia una lancia) obbligano il giocatore ad adattarsi a situazioni sempre differenti, il base building risulta essere profondo e ben implementato con numerose stanze da costruire tutte con funzioni ben definite, sono tutti fattori che contribuiscono ad un gameplay avvincente e dotato di un’ottima rigiocabilità.

Il sistema di combattimento ricorda quello della serie XCOM e risulta ben fatto e molto soddisfacente, infatti nelle fasi più avanzate del gioco i combattimenti sono molto lunghi e vinti nella maggior parte dei casi da decisioni ponderate che recano, in caso di vittoria, un enorme soddisfazione nel giocatore.

Un gameplay quindi dotato di una solida base, arricchita da qualche innovazione, ma costernato da bug frustranti e molto spesso game breaking.

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