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MSI ALL IN ONE Modern AM271P: un ottima scelta per astrofotografia.

I programmi che utilizzeremo in astrofotografia

Prima di passare ai programmi però dobbiamo capire cosa utilizzeremo insieme al nostro PC per muoverci tra le bellezze dell’universo.

La montatura che utilizzeremo è una Skywatcher AZ -EQ6 GT, vi lascio il link del modello che la ha sostituita. Questo componente è fondamentale, probabilmente il più importante di tutti. Da esso dipendono i movimenti e l’inseguimento degli astri. Perchè per scattare una foto ad un oggetto a milioni di anni luce da noi che si muove ad una determinata velocità, insieme alla rotazione del nostro pianeta, necessita un inseguimento.

Dalla pulsantiera della nostra montatura ci collegheremo al PC, utilizzeremo un software proprietario per il collegamento e la gestione. Ma per muoverci utilizzeremo altre tecniche con programmi capaci di tirare all’osso un i7.

Poi ovviamente è necessario un tubo (Telescopio) chiamato cosi in gergo amatoriale, nel nostro caso abbiamo utilizzato uno Skywatcher 150/750 F5. La F come in fotografia sta nella capacità del tubo di catturare la luce, cosa fondamentale per i nostri scatti! Mentre invece la lunghezza focale di 750 mm ci offre un buon ingrandimento degli oggetti lontani.

Insieme al tubo principale abbiamo anche utilizzato un tubo guida da 60 MM necessario per permettere ad un determinato programma di muoversi in modo tale da tenere fissa una stella in un determinato punto dello schermo. Questo ci permetterà di scattare con pose più lunghe e quindi catturare una maggior quantità di luce.

E per concludere, le camere astronomiche. Quelle che abbiamo utilizzato noi sono la ZWO 120 e 224mc, la prima con il tubo guida, la seconda per immagini a campo decisamente molto stretto, e la bellissima QHY294 MC. Quest’ultima utilizza una cella di Peltier per il raffredamento del sensore, che è capace di portarla fino a -50 gradi!

Perchè raffreddare una camera? Perchè le riprese astronomiche richiedono tempi di posa prolungati e per non andare a surriscaldare il sensore CCD, andando a compromettere quella che sarà la qualità delle riprese, vengono dotate di sistema di raffreddamento che manterranno le temperature della camera nel range di lavoro per tutto il tempo dell’esposizione.

Per riuscire a muoverci nel cielo notturno però dobbiamo fare affidamento su diversi software.

Il primo tra questi è la SynScan App.

Utilizzeremo questa applicazione come mero ponte tra il “PC” della montatura e il nostro. Questo ci permetterò di controllare ogni singolo movimento della nostra montatura ottenendo una estrema precisione grazie ai software che poco sotto andremo a spiegare.

Questa app ha diverse funzioni per la sincronizzazione e la posizione della montatura. In teoria potrebbe bastare questo per cominciare a lavorare.

Cartes Du Ciel.

Si tratta di un Software planetario, indispensabile per puntare i pianeti e soprattutto per le coordinate precise verso le quali il nostro telescopio sta effettivamente puntando.

Cartes si collegherà direttamente a SynScan e potremo tranquillamente usare questo per spostarci nel cielo notturno.

PHD2.

Software di guida a dir poco fondamentale per gli scatti lunghi.

Quando ad esempio scattiamo le foto, o meglio i video, ai pianeti la guida può anche non essere perfetta perchè i tempi di otturazione sono molto bassi. Ma ora immaginate di dover riprendere un oggetto lontano miliardi di Km, basterà una vibrazione a farvi buttare foto anche da 10 minuti!!!!

Questo software controllerà la montatura una volta fatta una piccola calibrazione, garantendo ore e ore di precisione.

Astrophotography Tool.

La star tra i software che andremo ad utilizzare. Questo software ci permetterà di creare i nostri scatti dell’oggetto e tutti gli scatti di calibrazione necessari per fare avere delle foto perfette. Ma la funzione più importante che svolge è assicurarci che quello che stiamo scattando sia effettivamente quello che vogliamo scattare.

Grazie alla funzione GoTo++ il programma sposterà il telescopio nella posizione corretta dopo aver scattato delle fotografie.

Ma questo non sarebbe possibile senza la essenziale funzione del Plate Solve.

Il Plate Solve confronterà la vostra foto con le mappe stellari della Nasa, o meglio con diversi database che contengono tutte le stelle visibili dal nostro pianeta. Il confronto tra le mappe e lo scatto permetterà alla nostro software di comprendere in quale parte dell’universo stiamo sbirciando. Tramite la funzione GoTo++ saremo in grado di mettere al centro dello schermo l’oggetto celeste che vogliamo fotografare.

Il software è in grado di riconoscere ogni singola stella, e confrontarla con i database che stiamo utilizzando.
Questa operazione utilizzerà tutte le risorse che il nostro PC è capace di offrire, per tale motivo più si ha potenza di calcolo più si è veloci.

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