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Shure SRH1440: recensione

Ascolti

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MUSICA
Come suonano le Shure SRH1440? Alla fin fine è questa la domanda a cui bisogna rispondere e i soli grafici non ci aiutano a rispondere a tale questione, bisogna ascoltare, ma soprattutto sentire e sentire con un buon impianto (anche senza esagerare un DAC attorno alle 200-250 e un ampli tra le 300 e le 450 euro può essere considerato un impianto ottimale per le SRH1440, volendo sul DAC si può scendere ancora un poco, ma assolutamente sull’ampli direi di non scendere troppo).
Una cosa ve la potete già immaginare dal paragrafo precedente ed è il fatto che le Shure SRH1440 suonano con un incredibile livello di dettaglio che viene servito lì senza pensarci su due volte, l’altro fatto ovviamente dai grafici non può risultare in alcun modo ed è il fatto che queste cuffie suonano belle aggressive soprattutto con amplificatori allo stato solido.
Passando a descrivere velocemente, ma in modo esaustivo come suonano nelle varie fasce dello spettro acustico:
Bassi: ci sono, non è vero che non ci sono come sovente si legge, si sentono, ma sono in secondo piano per non rovinare quell’ascolto dettagliato per cui sono studiate. D’altro canto ci sono anche quei sostenitori che cercano di sostenere l’insostenibile (ovvero cercano di convincere chiunque che le SRH1440 sono ricche di bassi) onestamente parlando non sono quei bassi adatti a qualsiasi traccia, sono più adatti a chi cerca nel dettaglio la propria soddisfazione musicale e quindi andrà a dire che i bassi sono in quantità necessaria e bastevole, sono adatti in quelle tracce con una buona equalizzazione sulla linea di basso, sono invece corretti e sufficienti se la traccia è registrata in modo lineare, insufficienti se i bassi già nella traccia sono scarsamente presenti. Ora delineata la quantità diciamo un po’ come suonano: precisi e secchi, per dargli corpo ci vorrà sempre un po’ di equalizzazione.
Medi ed alti: i medi e gli alti sono il punto di forza sono dettagliati e giustamente predominanti, dettagliati in maniera particolare tali per cui di una traccia audio non sfuggirà nulla di alcun strumento.
Ultra-alti: le cuffie non arriveranno linearissime a 20kHz ma l’ultima ottava c’è e fa il suo lavoro donando micro dettagli ariosità alla cuffia.
Genericamente parlando la scena acustica del palco è ben riprodotta sempre con quel carattere aggressivo proprio delle SRH1440, ma gli strumenti sono tutti ben posizionati e ben spaziati tra loro, l’apertura delle cuffie permette di ottenere una scena ampia e spaziosa, inoltre nulla all’ascolto appare legato o strano.
Se devo trovare una negatività lo dovrei fare tirando in ballo i miei gusti e quindi dovrei sfociare in quella che è la MY-FI e questo sarebbe per lo meno inutile, grottesco e da veri incompetenti, non sono cuffie che fanno per me, per lo meno nelle prime quattro ottave, ma questo non le rende meno valide tecnicamente e sonicamente parlando, anzi escludendo i gusti sono cuffie di estremo livello e valore.

USO IN MOBILITÀ
Personalmente ritengo che l’uso in mobilità di una cuffia così aperta non sia ottimale dato un isolamento praticamente nullo a fronte di rumori di elevata pressione sonora, tuttavia mi sembra corretto spendere un paio di parole anche per descrivere questa casistica.
Come prevedibile con un Sansa Clip + il volume è appena necessario per queste cuffie, onestamente a dirla tutta è insufficiente, la sessa cosa avviene su tutti i lettori non amplificati simili ad esso. Affiancandoci un amplificatore la situazione migliora, ma dipende anche dal Gain dell’amplificatore e dall’uscita del lettore, per farle suonare come si deve si consiglia un lettore (che sia di una fascia migliore del Sansa Clip +) ed un amplificatore portatile oppure un DAP (che includa anche un amplificatore) di fascia alta. Perchè non lettori di fascia entrylevel? Semplicemente non si avrebbero valori elettroacustici utili a far suonare le SRH1440, che funzionare funzionano, ma sentire musica è un’altra cosa.

USO IN GAME
ARMA ARMED ASSAULT
Giocare ad un FPS con delle cuffie aperte dà un senso in più: l’udito, si perché si percepisce molto meglio lo spazio, quando le cuffie sono pure ultra dettagliate come le SRH1440 è come avere anche un caricatore in più perché oltre a sentire maggiormente la posizionalità e la direzionalità si sentono anche di più quei suoni che maggiormente ci danno informazioni posizionali. La situazione rimane comunque immersiva anche se si è alla guida di mezzi quali carri armati ed elicotteri.
RACE INJECTION
A bordo di una vettura da corsa la situazione di immersività non cambia e la linearità delle SRH1440 non è un problema, precisi i suoni e tutti i rumori che ci danno segnali di come stiamo guidando e di cosa stanno combinando gli avversari anche se non li vediamo. Particolarmente mi è piaciuto come le SRH1440 restituiscano la caratterizzazione di ogni motore, solo delle monitoring riescono, a mio avviso, a dare una caratterizzazione così nitida e precisa dei motori.

VIDEORECENSIONE
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