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Shure SRH240A

Tests

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Ed ora rendiamo sotto forma di grafico le opinioni poco sopra espresse.
In primis analizziamo la Potenza che si è rilevata subito sconcertante dato che aveva da subito sconfessato quello che avevo sentito. Effettuati i test ho proprio detto: “Qui c’è qualcosa che non va… non suonano così bene”. In realtà non c’era nulla di scorretto, o che non andasse, semplicemente stavo testando quello che erano in potenza le SRH240A ovvero quello che sarebbe successo, se fossero calzate perfettamente.
In effetti il grafico parla anche abbastanza in modo chiaro ed ineluttabile: i bassi ci sono con un picco di +11db rispetto alla frequenza campione di 1kHz; gli alti si estendono senza alcun problema fino a 16kHz con un picco massimo di +10db a 8.5kHz. Il grafico in essenza mostrava una cuffia monitoring entry level dotata di tutta la banda acustica. Un THD quasi sempre inferiore all’1% e un livello di rumore bassissimo. In breve tutto ciò a cui Shure ha sempre abituato.
Riflettendo ho tuttavia notato che nel test vi era in effetti un errore indotto dal fatto che quando le indossavo le SRH240A lasciavano una fessura in basso, che non avevo riprodotto sulla testa da test. Inserendo una fessura, assolutamente imprecisa, ho ottenuto dei grafici che mi permettessero di spiegare effettivamente quello che succedeva e che succede di norma in tali casi.
Ci tengo a sottolineare che suonava meglio di quanto indichino questi grafici ottenuti dopo la modifica, ho lasciato con grande probabilità una fessura maggiore che andava a peggiorare il tutto.
Quello che si nota a colpo d’occhio è che i bassi non scendono e gli alti non si estendono in modo particolare iniziando il roll-off a 12kHz, aumenta notevolmente il THD in gamma bassa e medio bassa, aumenta pure il noise.

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