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Refresh Rate e Tempi di Risposta: chiariamo la situazione

Quando andiamo a scegliere un monitor sono molte le informazioni di cui tenere conto: risoluzione, tipo di pannello e illuminazione, tempo di risposta, frequenza di aggiornamento, contrasto, ecc.. Ma sappiamo cosa effettivamente indicano questi valori? Oggi analizziamo due aspetti importanti per quanto riguarda il monitor: il refresh rate (anche detto frequenza di aggiornamento, quella che viene espressa in Hz) e il tempo di risposta (quello riportato in ms -millisecondi-).

Questi due elementi sono una parte importante nella scelta del nostro monitor, in quanto avranno un grande impatto sull’uso finale e sulla qualità. Cominciamo, no?

Frequenza di aggiornamento

La frequenza di aggiornamento è il numero di volte (misurato in Hz) che il nostro display si aggiorna con nuove informazioni in un secondo. Con i vecchi monitor a tubo catodico avere una frequenza di aggiornamento alta permetteva di ridurre il flickering (anche detto sfarfallio) a tutto vantaggio dell’uso, ma dato che i nuovi monitor LCD o OLED funzionano in modo un po’ diverso, avere alte frequenza di aggiornamento permette al nostro occhio di vedere molto più aggiornamenti di dati a schermo, il tutto a favore di immagini più fluide e gradevoli da vedere. Ma gli svantaggi sono sempre dietro l’angolo: per sfruttare al meglio le alte frequenza si ha bisogno di mandare molte più informazioni, molto più velocemente, bisogna avere inoltre una tecnologia di collegamento adatta a ciò; il che vuol dire che avremmo bisogno di potenza per sprigionare tutta questa moltitudine di dati: per esempio per creare video con alto numero di fotogrammi e avere quindi un vantaggio nello sfruttare le frequenze alte, la nostra CPU dovrà essere all’altezza di processare tutto velocemente. Nel caso fossimo giocatori accaniti, una scheda grafica in grado di “sputare” fuori un grande quantità di immagini al secondo, altrimenti il nostro monitor resterà fisso con la stessa schermata finchè un nuovo frame non sarà disponibile.

Ma qui dobbiamo aprire un piccolo focus nel focus: non confondiamo, come molti pensano, gli fps (frame per secondo) con gli Hz della nostra frequenza. Gli fps sono legati strettamente alla GPU (la nostra scheda grafica), più è potente, più può renderizzare immagini al secondo. Gli Hz, come già detto, misurano la velocità di aggiornamento per secondo di un immagine a schermo. E non è proprio la stessa cosa. Per esempio: ho un pc che riesce a renderizzare 30 fps e un monitor con aggiornamento di 60 Hz, quindi capace di fare 60 aggiornamenti in un secondo, non avrò nessun problema a visualizzare ciò che il mio pc mi vorrà far vedere. Ma veniamo al caso in cui il mio pc sia molto potente e mi produca più di 60 fps, cosa accade sul mio piccolo monitor da 60 Hz? Non molto, vedrò esattamente 60 frame al secondo, ma non vedrò mai l’immagine intera perché il di più (ciò oltre i 60) non verrà riprodotto a schermo o se viene riprodotto verremo a notare un fenomeno di nome tearing, cioè quel fenomeno in cui 2 o più frame vengono visualizzati contemporaneamente e la nostra immagine risulterà a metà. Per ovviare a ciò si può impostare il V-Sync, una tecnologia che permettere di sincronizzare gli fps della scheda con la frequenza del monitor (NOTA BENE: il V-Sync serve a ridurre la quantità di fps prodotta dal pc, quindi se stavate pensando di attivarlo per far andare più velocemente la vostra scheda video stavate sbagliando).

Tornando al punto, i display con frequenza a 60 Hz sono molto comuni e i più diffusi, ma nell’ambito gaming i pannelli con frequenza più alte sono sempre più popolari: 120-144-165 ed addirittura 240 Hz sono disponibili sul mercato. Un maggior numero di aggiornamenti nel monitor renderà molto più fluida l’immagine, anche nel solo scorrere il mouse da una parte all’altra dello schermo. Facendo qualche ricerca in rete si trovano video di pannelli a 60 Hz vs 120 Hz ripresi con telecamere al rallentatore per vedere se effettivamente la differenza è presente: la differenza è chiarissima.

Tempi di risposta

Questo sì che è unoi dei parametri fondamentali e da tenere sempre presente. Esso farà la differenza quando azioni molto veloci appariranno sullo schermo. Ma non è “premo un bottone e aspetto che qualcosa accada sullo schermo”, quello è input lag ed è un ritardo vero e proprio che al più può lasciare un po’ frustati. Il tempo di risposta riguarda da vicino i pixel del monitor: esso misura la velocità di passare da nero a bianco di un pixel o meglio ancora da una scala di grigi a un altra  (una misura di quanta luce può passare attraverso un filtro, più scuro il filtro meno luce passa).

La misura ci viene fornita in millisecondi in quanto in un normale LCD 60 Hz l’immagine normalmente resta a schermo per non più di 17 millisecondi e quindi i nostri pixel dovranno cambiare molto più velocemente di questo valore per visualizzare la prossima immagine in tempo. Ma questo non significa che tutto cio sotto i 17 ms sia buono: tempi di risposta alti risultano nell’effetto ghosting, cioè quell’effetto scia in cui si vedono rimanenza dell’immagine stessa sovrapposte tra di loro ma in posizioni leggermente differenti (da non confondere con il tearing che sono due immagini diverse che si sovrappongono) perchè i nostri pixel impiegano troppo tempo a passare da una scala di grigi ad un altra. Questo se usate il vostro pc come una Facebook-machine non vi darà mai problemi, ma se siete dei giocatori o appassionati di film, nelle scene concitate e molto rapide questo potrebbe portare alla creazione di artefatti e rovinarvi l’esperienza visiva.

Come sceglieremo il nostro monitor? Alcuni sostengono che sotto gli 8 ms non si ha nessun effetto di ghosting, mentre i gamer più incalliti ricercano pannelli da 1-2 ms. Normalmente sono i pannelli TN ad essere i più veloci, rispetto agli IPSe i AMVA e per questo di solito vengono etichettati come “forgamers”.

Ma fate attenzione! I produttori riportano sulla confezione la velocità dei pixel nel cambiare colore su una scala dei grigi, non la velocità con la quale il pannello riesce a ricevere l’input. Quindi leggete tante recensioni e assicuratevi della velocità effettiva del pannello.

Conclusioni

Volendo tirare le somme possiamo riassumere il tutto in poche semplici parole: il tempo di risposta del nostro monitor farà la differenza tra vedere delle bellissime scene action coinvolgenti e delle scene con un evidente effetto scia. Quindi scegliete attentamente!

Per quanto riguarda la frequenza di aggiornamento, se siete dei video giocatori incalliti, un monitor con un alto numero di HZ vi permetterà di godervi a pieno i vostri giochi.

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