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Dishonored: La Morte Dell’Esterno – Recensione

Oggi siamo alla prova con Dishonored: La morte Dell’Esterno, DLC standalone del tanto acclamato secondo capitolo. Il gioco è disponibile per PC,PS4 ed Xbox One e noi abbiamo avuto modo di provare la versione PC.

In questo DLC vestiremo i panni di Megan Foster, alias Billie Lurke, capitano della Dreadful Whale che ci ha accompagnato durante l’avventura del secondo capitolo.

TRAMA

Il nostro compito darà quello di cercare e trovare Daud, un nostro vecchio compagno mercenario, ma presto ci ritroveremo con un compito ben più importante, ovvero riuscire ad uccidere l’Esterno. Esso non è altro che un figura assai nota nel panorama della serie di Dishonored tanto da venir considerata una divinità. La quasi totalità dell’avventura si svolgerà per le strade di Karnaka, mediante delle aree di gioco più o meno ampie tutte interamente esplorabili caratterizzate da un level design degno di nota. Tra missioni principali, secondarie e contratti da mercenario, ci troveremo ad esplorare ogni punto delle varie aree.

GAMEPLAY

Il gameplay è il medesimo che abbiamo potuto vedere ed apprezzare nei precedenti capitoli, ma con l’aggiunta di  qualche piccola novità interessante. Billie sarà dotata di una reliquia denominata “sussurri dei ratti” con la quale possiamo origliare ed ottenere informazioni dai vari roditori che troveremo in giro per la mappa. Questa chicca è estremamente interessante perchè, se ascoltati con estrema attenzione, i ratti ci forniranno percorsi alternativi per poter svolgere al meglio la nostra missione, ci spiegheranno e ci mostreranno quello che sta per attendere. Oltre a questo avremo a disposizione anche diversi gadget tra cui armi a media distanza equipaggiate con proiettili semplici, stordenti ed incendiari, granate, mine a lame e anche le mine da lancio che sono in grado di agganciare a distanza i nemici e colpirli in maniera letale o stordente. Ad un certo punto della partita ci verrà fornita anche una nuova lama in grado di colpire i nemici a distanza. Sarà possibile inoltre personalizzare quasi ogni gadget presso il mercato nero dove possiamo acquistare anche pozioni e diversi tipi di oggetti.

Come visto nei precedenti capitoli, avremo a disposizione anche dei poteri, sbloccabili sin da subito e che si adatteranno sia allo stile stealth, sia a quello aggressivo. Questi poteri sono 3 e sono:

Dislocazione: una specie di teletrasporto che ci permetterà di spostarci rapidamente per brevi distanze senza essere visti;

Preveggenza: utile strumento che ci consentirà di bloccare il tempo ed abbandonare il nostro corpo per poter esplorare liberamente l’ambiente circostante. Durante l’utilizzo di tale abilità potremo visualizzare nemici ed oggetti e marcarli su schermo, questo fino ad un massimo di 4;

Somiglianza: qui possiamo rubare l’identità di un altro personaggio, utile soprattutto a chi piace giocare utilizzando un approccio stealth, infatti possiamo passare inosservati davanti alle guardie, oppure possiamo interagire con altre persone in modo da carpire informazione importanti per lo svolgimento della missione.

Come visto negli altri capitoli, anche qui troveremo gli amuleti, strumenti in grado di fornirci potenziamenti attivi e passivi. Avremo a disposizione tre tipi di amuleti, semplici, neri e corrotti e sarà inoltre possibile crearli come visto in precedenza sul secondo capitolo.

LONGEVITÀ

Visto e considerato che siamo dinnanzi ad un DLC stand-alone e che il prezzo di vendita è di 29,99€, possiamo considerare la sua longevità ottima. Dishonored: La Morte dell’Esterno ci vedrà incollati allo schermo per una decina di ore se si intende esplorare la mappa in ogni suo angolo, tutto questo senza considerare l’elevato tasso di rigiocabilità, sia per il fatto di avere più finali multipli sia anche poter usare approcci diversi di combattimento.

 

GRAFICA

Il comparto tecnico di Dishonored: La Morte dell’Eterno non si discosta da quanto visto sul secondo capitolo. Ritroviamo la stessa cura sul lavoro svolto sul cel-shading, paesaggi estremamente curati ed impreziositi da una buona illuminazione aiutata anche dall’occlusione ambientale di Nvidia, ovvero HBAO+. Nella versione PC è presente anche la risoluzione adattiva, features interessante che se attivata andrà a modificare la scala di render del gioco, sia in positivo che negativo, in modo da avere sempre i fotogrammi da noi impostati. Ottimo anche il livello di ottimizzazione, con un portatile dotato di GTX 1060 il gioco non ha avuto alcuno problema a mantenere i tanto ambiti 60 fotogrammi al secondo con la risoluzione adattiva disabilitata.

Ottima anche l’intelligenza artificiale dei nemici, che anche a difficoltà normale saranno difficili da eludere.

CONCLUSIONI

Dishonored: La Morte dell’Eterno riesce a racchiudere in una manciata di ore tutti gli aspetti tipici della saga, proponendo un gameplay ormai solido e vario. Visto il prezzo, se siete degli amanti della saga non potete lasciarvelo scappare.

GRAFICA: 80

TRAMA: 80

GAMEPLAY: 85

LONGEVITÀ: 80

OVERALL: 81

 

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