Ed ecco che finalmente presento ciò che ho definito come hi-end del videogiocatore: Sennhseiser GSX1200PRO. Questa volta va detto che le cuffie usate per la recensione sono state le Shure SRH1840 e la sezione di amplificazione del TEAC UD-503 (per l’ascolto di musica). La GSX1200PRO è una scheda audio dal listino pari a 249€, nline un po’ di sconto si trova sempre. Insomma per alcuni videogiocatori è un costo elevato… andiamo a cercare di capire il perché di questo costo ed il perché personalmente credo sia la miglior scheda per videogiocatori oggi sul mercato. Partiamo col dire che le dimensioni sono ridotte al minimo e la scheda può trovare posto su qualsiasi scrivania. Le dimensioni ridotte non impediscono in alcun modo la comodità d’uso: posteriormente abbiamo le connessioni, sul top invece troviamo la totalità dei controlli, tutti rigorosamente touch. Partiamo dalle connessioni: abbiamo l’uscita per i diffusori, di tipo stereo, l’uscita per le cuffie (poi vi spiegherò i vari controlli dedicati a questa uscita), l’ingresso per il microfono e due connessioni (ingresso ed uscita) utili a connettere in grouping fino ad 8 schede GSX. I comandi superiori invece sono estremamente interessanti per un videogiocatore dato che oltre al controllo di volume vi sono i comandi per accedere via hardware a tutte le impostazioni di cui vi elencherò in breve le caratteristiche. Sulla scheda vi è un sensore di prossimità: basta avvicinare una mano ad essa e lo schermo si attiverà rivelandovi tutte le funzioni. La prima impostazione è quella di scegliere se l’uscita da utilizzare è quella cuffie o quella dei diffusori, quella dei diffusori è solo stereofonica, permette di attivare l’equalizzatore ed il ritorno del microfono in cassa. La seconda impostazione è proprio quella dell’equalizzazione, presente sia con i diffusori, sia con le cuffie. Le preimpostazioni prevedono un’equalizzazione flat (quella da me preferita), un’equalizzazione film, un’equalizzazione per la musica ed un’equalizzazione per gli FPS (che ritengo utile qualora si abbiano cuffie sbilanciate sui bassi. Queste equalizzazioni le vedremo nel dettaglio solo nella sezione dei test. Poi c’è un’icona che permette di controllare la riproduzione del volume speakers nel surround virtuale, si può scegliere, in base alle preferenze, se mantenere un’impostazione bilanciata, oppure se incrementare il volume della zona anteriore o posteriore. Successivamente possiamo scegliere se ascoltare in 2.0 (consigliato per la musica) o impostare il 7.1 virtuale. (a cui dedicherò il prossimo paragrafo). Proseguendo vi è la possibilità di scegliere la quantità di ritorno microfonico, ovvero si può decidere se ci si vuole sentire nel proprio sistema acustico. Infine ci sono le impostazioni per il riverbero, dove si può impostare un riverbero studiato per: spazi aperti, luoghi chiusi oppure per una riproduzione accurata dello spazio di gioco (impostazione da me preferita). Insomma capisco che da questa descrizione può sembrare la solita scheda audio, forse un po’ più gamers oriented, ma pur sempre una delle solite schede audio… passiamo al prossimo paragrafo. Per concludere ho aperto il prodotto ed ho potuto notare che la conversione DAC è curata da un chip della Maxim capace di curare più operazioni contemporaneamente, l’USB è giustamente di tipo asincrono. Ovvero dove Sennheiser annichila la concorrenza. Ho sempre dichiarato che i vari virtualizer sono importanti per i videogiocatori, consideravo il Dolby Headphone come uno dei prodotti di punta e quello preferibile ai miei gusti… bene dopo aver provato quello di Sennheiser i rapporti di forza sono cambiati: tutto ciò che sembrava buono è improvvisamente diventato appena sufficiente. Sennheiser ha infatti studiato un proprio Surrond Virtualizer per riprodurre non solo un accurato surround in cuffia; bensì il più accurato surround in cuffia. Ho sempre detto a quei videogiocatori che mi chiedevano consiglio che il surround virtuale era praticamente al livello di quello reale; prendendo una buona cuffia stereofonica si guadagna infatti moltissimo dal punto di ascolto sonico, mentre per il surround quando coadiuvata da un surround virtualizer perdeva ben poco rispetto al surround di una cuffia a surround reale. Bene Sennheiser è riuscita a frantumare questo esiguo vantaggio delle pessime cuffie a surround reale: non solo ha recuperato il gap, ma il tutto viene posizionato in una maniera tanto realistica da superare l’unico vantaggio di queste “cuffie”. Questo storico sorpasso è stato possibile grazie allo studio di come le nostre orecchie sentono il mondo che ci circonda, ma Sennheiser non si è fermata qui; non si è fermata all’equalizzazione: ha portato tutto al calcolo binaurale rendendo possibile quello che fino a qualche anno fa era possibile solo in alcuni appositi video. Tecnicamente come funziona? Pur avendo aperto la scheda non ho potuto fare un diagramma completo per via del numero di layers del PCB. A mio personale parere non è sembrato un qualcosa di puramente software, credo infatti che per raggiungere questo livello Sennheiser abbia dedicato parte della componentistica a tale compito. I giochi sono stati gli stessi delle precedenti recensioni: Race Injection; Empire Total War; Skyrim; ArmA II Operation Arrowed. Scrivo questo paragrafo non immediatamente dopo aver usato la scheda; ho lasciato passare qualche giorno, in cui sempre per recensioni ho usato le Sennheiser HD599, ma non in accoppiata con la GSX1200PRO, bensì con il TEAC UD-503, coadiuvato dal Razer Surround per i giochi (prontamente disinstallato perché questo software ha il difetto di cercare di baypassare i driver del DAC sostituendoli e facendo perdere tanta qualità all’ascolto da poter dire che il solo software ammazza un qualsiasi ascolto). In quelle sessioni di gaming ho compreso quanto bene mi fossi abituato al surround binaurale di Sennheiser, e quanto fosse enormemente superiore non solo al Razer, ma anche al Dolby e al surround di Creative. Il vero problema è che il sottoscritto si abitua fin troppo bene al cambiamento in meglio, che poi fa fatica a tornare indietro, tanto che mi spiace che il software di Sennheiser non sia in vendita separatamente, ma non sono così certo che questo possa essere possibile. Non mi voglio dilungare troppo in discorsi quasi inutili su quanto si sentisse bene, su quanto ci si sentisse realmente immersi nel mondo di gioco: immersione data dalla qualità sonora del prodotto e dal precisissimo surround. Semplicemente questa scheda riusciva a far lavorare in game anche cuffie non semplici quali le SRH1840 … e con questo penso di aver detto tanto della qualità, certo cuffie da 600Ω non ci vanno, anche se a funzionare funzioneranno. Questo è l’unico lato scoperto della Sennheiser GSX1200PRO: o avete cuffie facili da pilotare o con la musica vi accorgerete quanta potenza serve veramente per far suonare una cufffia. Se avete cuffie facili da pilotare, semplicemente non sarà strettamente necessario un amplificatore per cuffie, qualora invece abbiate cuffie un poco più impegnative inizierete a sentire la fatica, qualora invece abbiate delle cuffie difficili da spingere… munitevi di amplificatore per cuffia. Una volta collegata l’uscita alla sezione di amplificazione del TEAC UD-503 ogni difetto di amplificazione, legato al fatto che le SRH1840 mandavano in crisi la scheda, è totalmente scomparso ed è stato possibile apprezzare il livello di vera alta fedeltà del DAC della GSX1200PRO. Non sto qui a raccontare gli album, semplicemente l’ascolto è stato neutrale, dinamico, con attacchi molto veloci: un ascolto in linea con i DAC hi-fi entry level (diciamo entro i 200 che per me nell’entry level ci stanno fin troppi prodotti). In definitiva un ascolto piacevole e di certa qualità. Partiamo guardando le risposte in freqeunza nel grafico In verde potete notare la risposta della scheda con equalizzazione flat: linearità estremamente interessante dato che non presenta decadimenti agli estremi. In rosso l’equalizzazione per i film: potete notare come questa equalizzazione presenti dei bassi e degli alti accentuati; tale potenziamento avviene però agli estremi banda, per il resto l’equalizzazione rimane identica a quella flat. In lilla troviamo l’equalizzazione per la musica, forse più volta verso generazioni che non ascoltano musica… quella per ascoltare la musica è flat! In blu notiamo l’equalizzazione scout: una funzione totalmente studiata per permettere al videogiocatore di concentrarsi sulle frequenze realmente direzionali. Le misure elettroacustiche hanno mostrato un THD degno di nota ed un impulso certamente in linea con le elettroniche hi-fi. Il voltaggio si assesta a circa 1V mentre l’amperaggio è di appena 61mA… di qui spiegato il perché in game con un audio non curato vada perfettamente senza amplificatore, mentre con la musica bisogna avere un po’ più di cure. C’è da dire però che Sennheiser non fa nulla per occultare questo dato che riporta nel datascheet con estrema onestà. C’è poco da fare questa scheda audio è la migliore in assoluto per un videogiocatore, non c’è molto altro da aggiungere. Se invece ascoltate anche musica di buona qualità certamente siete già edotti circa la necessarietà di un amplificatore per cuffie, probabilmente lo avete già o ne state valutando l’acquisto, magari state cercando informarvi sul TPA6120A2 presente come amplificatore in molte schede audio, ma tanto se cercate bene e chiedete a chi conosce questo amplificatore la risposta sarà immancabilmente che tanto un amplificatore per cuffie dovete prenderlo comunque perché il TPA è comodo, ma proprio per questo ha molti più di fetti di quanti si potrebbe pensare.