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Thorens TD203

Introduzione

td203

Non recensisco giradischi tutti i giorni; quando capita è però interessante ascoltare qualche vinile per valutare il suono e la qualità di un giradischi, quando poi questo è diretto ufficialmente ai giovani, ancora meglio: ecco a voi il Thorens TD 203, giradischi dal facile settaggio dedicato alla fascia più giovane degli ascoltatori, ma volendo anche alla fascia di ascoltatori più anziani.

PREMESSA

Il ritorno del vinile è evidente agli occhi di tutti, anzi pochi giorni prima di scrivere questa recensione a tavola con altri grandi nomi dell’hi-fi italiana mi si chiedeva com’era visto il ritorno del vinile tra i giovani. La situazione tra i giovani in effetti è complessa: la maggior parte vuole un giradischi per ascoltare più i vinili ereditati dai genitori, che portare avanti una collezione di vinili; altri comprano vinili nuovi, ma sono la minima parte e la gran parte di questi, non possiede un buon giradischi per ascoltarli degnamente, anzi talvolta non hanno nemmeno un impianto degno di tale nome; altri ancora sono disinteressati al vinile per costi e tempo di manutenzione; un’ultima categoria è invece composta da quelli che accettano il vinile, se costa poco.

Onestamente parlando tre categorie sono legate alcune grandi questioni due le più importanti.

La prima domanda è una domanda disarmante: perché quando il vinile era l’unico modo di ascoltare costava 10000 lire (ovvero i 5 euro di oggi), mentre oggi qualsiasi supporto costa in modo sproporzionato? Come dare torto a questa domanda? Ci sarebbe poi da rispondere anche alla domanda circa il perché alcune componenti riguardanti il mondo del disco nero hanno moltiplicato per un valore 7 il proprio prezzo sul mercato (quando il vinile è tornato di moda), ma qui lascio ad ognuno la sua libera interpretazione.

La seconda domanda è quella circa una strumentazione facile da usare, abbastanza solida da non dover effettuare la taratura molteplici volte, e con questo TD 203 ritengo che Thorens abbia pienamente risposto a ciò.

Essenzialmente i giovani vedono il vinile più come un elemento vintage, legato giustamente al passato, un elemento che può convivere con CD, SACD e musica liquida, ma se mettono sul piatto della bilancia un giradischi o un DAC di pari prezzo non ci penseranno poi molto a preferire il DAC, e a lasciare il giradischi come un acquisto futuro, ma assolutamente non necessario.

Non credo che essere duri con i giovani serva qualcosa, il progresso porta sempre differenze, non sta a chi ha i capelli bianchi stabilire se esso porta miglioramenti o peggioramenti, l’importante è ascoltare musica e rispettarsi, chi continua ad asserire la superiorità del vinile al digitale semplicemente sbaglia perché non è imponendo un modo di ascoltare che si promuove l’amore per la musica: è il rispetto che promuove l’amore per la musica.

Quindi ben vengano i giovani che per ascoltare i propri vinili vogliano un giradischi facile da usare e senza eccessivi arrovellamenti per farlo funzionare, i giovani sono il futuro e rispetterei un pelo di più anche le loro tasche (soprattutto quando si parla di supporti), ricordando che un prezzo onesto e la lotta per esso porta a più vendite.

RINGRAZIAMENTI

Nelle premesse mi piace tirare qualche spunto di riflessione, ringrazio voi lettori se ci ragionate sopra, anche per il solo fatto di leggere.

Ringrazio Alessandro Faccendini di MPI Electronic Srl (distributori italiani per Thorens e altri marchi) per avermi inviato in prova questo componente, che si abbina ottimamente, e in parte ha fatto nascere anche le riflessioni di prima, valide per i lettori, quanto per le aziende; di MPI Electronic Srl ringrazio anche Cristian Zerbini con cui ho avuto una lunga chiacchierata proprio su questo giradischi, i problemi del mercato e i problemi dei supporti.

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